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TRASFORMA: alle origini del format

trasforma- #inside.OUT - #in.personas

di Elisa Lucatelli

Su quali direttrici si può potenziare e differenziare una proposta formativa on line quando si deve fare necessariamente a meno totalmente o parzialmente, per scelta o per necessità, del contesto fisico dell’aula?

Nell’ultimo periodo abbiamo visto aumentare in maniera esponenziale la nostra partecipazione a sessioni formative in Webinar o Virtual Classroom, in diretta o seguendone successivamente le registrazioni.

Abbiamo appreso nuove competenze operative consultando Micro-tutorial e Quick-guide appositamente predisposte per supplire all’assenza di una comunicazione diretta fra colleghi.

Ci siamo anche aggiornati seguendo i classici corsi e-learning in autoapprendimento disponibili sulle piattaforme aziendali, i cosiddetti WBT standard, soluzioni da sempre molto diffuse in specifici ambiti quali ad esempio la formazione bancaria e assicurativa.

È soprattutto concentrandoci su queste ultime soluzioni che abbiamo progettato insieme a InContatto il format TRASFORMA.

La particolarità del format non è tanto nelle tecnologie impiegate o nel visual, simili a quelli di tante video-lezioni, quanto nel fortissimo richiamo al metodo e alle strategie didattiche e comunicative della formazione in presenza.

Non abbiamo chiamato i docenti (o in alternativa, come spesso succede, veri e propri attori) ad esporre davanti ad una telecamera contenuti formativi preventivamente strutturati sotto forma di storyboard. Abbiamo scelto di lavorare in tutte le fasi del processo rivisitando in un’ottica nuova il classico copione d’aula, quello che solitamente predispone un formatore esperto prima di incontrare il suo gruppo di discenti.

L’obiettivo principale di questo particolare lavoro di “regia” progettuale e realizzativa?  Far rivivere quanto più possibile a tutti gli attori del processo formativo l’esperienza di apprendimento tipica di un’aula di formazione. 

La grande valenza cognitiva ed emotiva della formazione in presenza è principalmente legata alla compresenza di alcuni elementi che possiamo sinteticamente codificare in termini di:

  1. timing, riferendoci a quell’arco di tempo significativo dedicato esclusivamente all’apprendimento;
  2. setting, intendendo il luogo fisico appositamente predisposto per quell’esperienza formativa;
  3. human factor, comprendendo le persone capaci di portare e tradurre in un contesto specifico i contenuti didattici, mettendo a fattor comune anche competenze ed esperienze personali.


Ecco perché abbiamo scelto di coinvolgere e far interagire fra loro
due docenti con specifiche competenze distintive, così da generare – fornendo diversi punti di osservazione – quel determinato grado di ridondanza che favorisce la memorizzazione e la sistematizzazione delle informazioni.

Abbiamo voluto inserire nel focus progettuale e realizzativo una comunicazione di tipo interpersonale ed empatico: l’assenza di gobbi con testi pre-strutturati da leggere ha offerto la possibilità ai docenti di esprimersi, oltre che con il linguaggio formale proprio della materia oggetto di insegnamento, anche con la ricchezza espressiva tipica del linguaggio naturale, così da apportare maggiore calore e corpo al setting virtuale.

Abbiamo evitato il sovraccarico cognitivo lavorando sulla densità semantica dei contenuti formativi e sul ritmo dell’apprendimento, strutturando cicli didattici con tempi ben definiti e tutte le opportune pause. In ogni sequenza abbiamo alternato momenti di esposizione, esercitazione, studio e approfondimento: stimoli di apprendimento variegati e non uniformi che prevengono la percezione di prevedibilità con la conseguente perdita di interesse da parte dei partecipanti.

La multimedialità ha rappresentato un ulteriore strumento per potenziare l’esposizione dei contenuti arricchiti da filmati, infografiche, assessment, mappe e check list.

Non abbiamo potuto ovviare, trattandosi di corsi e-learning di tipo asincrono, alla mancanza di interazione diretta fra le persone. I docenti hanno comunque predisposto numerosi stimoli per l’analisi e la riflessione e assegnato ai partecipanti, in specifici momenti, dei compiti da svolgere “off line”, per poi supportarli successivamente in fase di debrief attraverso utili strumenti per l’autovalutazione. E naturalmente si sono messi a disposizione dei partecipanti per successivi confronti e approfondimenti.

Sono state queste le direttrici progettuali e tecniche che hanno ispirato la creazione del format TRASFORMA, un format che anche nei corsi WBT vuole recuperare quanto più possibile tutte le componenti “calde” della formazione.

Perché anche attraverso un corso online in autoapprendimento si può stimolare la piacevole sensazione di “essere accompagnati in modo magnetico, passo passo, in uno stimolante percorso di apprendimento”.

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