di Daniele Manzocchi
Nel contesto di accelerazione digitale, figlio anche del periodo pandemico, uno degli ambiti che maggiormente hanno recepito questa spinta è stato quello della Formazione Corporate.
Con l’abbandono temporaneo della formazione in presenza hanno avuto larga diffusione e massimo utilizzo modalità di progettazione ed erogazione già precedentemente disponibili: pensiamo solamente a quanto sia aumentato l’utilizzo di webinar per attività di formazione sincrona e quanto ora certi strumenti siano diventati molto più familiari rispetto al passato.
Accanto a questo aumento c’è stata la tenuta della formazione asincrona che negli anni passati, quasi da sola, caratterizzava il Digital Learning.
Da qui la crescita della proposta, da parte dei player di mercato, sia di contenuti sia di tecnologie per l’erogazione e la gestione della formazione.
Proprio su queste ultime, che chiamerò “Learning Platform”, focalizziamo ora la nostra attenzione.
I 3 pilastri della Formazione Corporate e le altre proposte
Il paradigma della Formazione Corporate, escludendo la formazione manageriale, solitamente comprende:
- una piattaforma di Learning Management System
- dei corsi che adottano standard specifici di tracciamento
- piattaforme per le live session
Sono i 3 pilastri attorno ai quali ruotano, non sempre ma spesso, altri kit o strumenti digitali di varia natura.
Nuove proposte stanno cercando di innovare questo paradigma ormai consolidato:
- Learning experience platform (LXP), che per loro natura promuovono dinamiche di formazione collaborativa e bottom-up
- Channel platform e APP dedicate, canali formativi personalizzati sul contenuto e spesso disegnati con funzionalità di serious game o gamification
- Recommendation systems per la profilatura degli utenti e la proposizione automatica di contenuti personalizzati
- Tecnologia Blockchain applicata ai sistemi di formazione (non basata su database diffusi ma centralizzata… mah!)
Vecchie e nuove domande
Si sta muovendo anche altro, ovviamente, ma per ora rimaniamo in ambito Corporate e concentriamoci sulla Formazione per la rete, quella dei “grandi numeri”.
L’ampliamento della domanda di Digital Learning e l’affacciarsi sul mercato di nuovi player hanno riportato in auge domande e parole che pensavamo “stagionate”.
Ad esempio: Sai cos’è un LMS? Come puoi scegliere un LMS per la tua azienda?
Proviamo a porci delle domande più attuali, specialmente se da anni gestiamo la formazione online in azienda:
- Make or buy? Scelgo una soluzione altamente personalizzabile o abbraccio un prodotto con tutte le sue logiche? La mia scelta consente inoltre una soluzione ibrida tra le due proposte?
- Nella valutazione di una soluzione per il Digital Learning, riesco a capire se la sua User experience rimane funzionale anche sui grandi numeri (contenuti e utenti)?
- Conosco la catena digitale degli altri strumenti di gestione aziendale (HR o Business) con cui le nuove soluzioni per la formazione devono comunicare?
- Le tecnologie proposte sono in linea con le risorse di cui disponiamo?
Innovazione e vincoli di gestione
Un’ultima domanda che deve porsi chi si occupa di formazione obbligatoria per le grandi reti, fortemente caratterizzata da regolamenti, vincoli e impatti diretti e indiretti con il business: le nuove soluzioni proposte tengono conto dei vincoli di gestione?
Oggi anche nella formazione percepiamo la necessità di innovare, o di far vedere di innovare, come molto forte. Ma non sempre ci ricordiamo di quanta innovazione c’è già:
- nella User experience di sistemi che riescono ad esporre una proposta di contenuti equivalente a ciò che potremmo vedere in 2 settimane trascorse interamente su Netflix;
- nel saper coniugare in questa proposta le funzionalità accattivanti dell’entertainment e i diktat dei regolamenti che insistono sulla formazione obbligatoria;
- nel saper registrare il numero di visualizzazioni di un contenuto ma anche certificarlo, giustificarlo fino all’ultima delle sessioni e presentarlo con viste aggregate e di dettaglio.
Mi viene in mente un video dei The Jackal (https://youtu.be/TzxFNAwvDZ4) in cui gli autori si lamentano con Instagram perché non consente loro di ricercare la persona che gli interessa tra i nominativi che visualizzano le “stories” pubblicate.
Sui sistemi di gestione aziendale non sempre si può soprassedere su alcune funzionalità per dar spazio all’appealing.
Bisogna farle convivere, e non è semplice.
Tanto che a volte viene da dirsi: beato Instagram!