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Intelligenza Artificiale: la necessità di un percorso di apprendimento interdisciplinare

Intelligenza artificiale blog

di Elisa Lucatelli

L’Intelligenza Artificiale, nata tra gli anni ‘40 e ‘50 del secolo scorso, muove i suoi primi passi grazie ai calcolatori programmabili e agli studi dei sistemi con feedback, auto-organizzazione, omeostasi che ne determinarono le capacità di ragionamento astratto.

Le prime applicazioni, dalle dimostrazioni di teoremi matematici alla linguistica, generarono molte aspettative ma in realtà il successo si ebbe in pochi ambiti circoscritti. Nel 1980 il perfezionamento dei modelli basati su reti neurali artificiali, sistemi in grado di imparare dalla propria esperienza, generò un ulteriore momento di entusiasmo, subito spento dalle evidenti difficoltà di addestramento delle reti neurali.

Nel 2006 l’avvento dei big data e lo sviluppo di potenti piattaforme di calcolo parallelo si rivelarono come condizioni necessarie per lo sviluppo delle reti neurali ed è solo dal 2012 che l’Intelligenza Artificiale è diventata un pilastro della rivoluzione tecnologica e le soluzioni che la implementano hanno iniziato ad avere un successo commerciale senza precedenti, tanto che il contesto attuale risulta già fortemente intriso delle sue applicazioni: Industria 4.0, Telecomunicazioni, IoT, Cybersecurity, Riconoscimento di immagini, Sistemi di dialogo e traduzione automatica, Profilazione di utenti e Analisi predittive, tanto per citarne le principali.

È diventato quindi di fondamentale importanza avere un solido impianto conoscitivo di riferimento a cui ancorare i tanti richiami all’acquisto e all’utilizzo di soluzioni di Intelligenza Artificiale, presenti sia nel mondo professionale che lavorativo.

La caratteristica distintiva di questo nuovo sistema di conoscenze è sicuramente l’interdisciplinarietà: non solo è necessario considerare gli insegnamenti di diverse discipline ma bisogna anche saperne integrarne i metodi e gli strumenti. Bisogna dare vita a delle vere e proprie cornici di senso utili a decifrare questa nuova dimensione dell’esistenza umana.

Quando in azienda abbiamo intrapreso la progettazione e lo sviluppo del percorso formativo MAIND – Conosci l’Intelligenza Artificiale, anche gli esperti dell’Advanced School in Artificial Intelligence promossa da AI2Life ci hanno espresso in maniera molto netta e rigorosa la loro volontà di perseguire e promuovere l’approccio interdisciplinare come elemento fondamentale e necessario per lo studio dell’Intelligenza Artificiale. Questo progetto formativo è stato un viaggio di scoperta e approfondimento dei tanti paradigmi che entrano sistematicamente in gioco quando si parla di Intelligenza Artificiale: dalla psicologia alla filosofia, dalla robotica all’informatica.

Un viaggio in cui ci siamo ritrovati coinvolti sia professionalmente che personalmente perché emergevano via via in ciascuno di noi fortissime esigenze:

  1. comprendere meglio i nostri comportamenti legati all’interazione quotidiana con le tante applicazioni, più o meno efficaci, dell’Intelligenza Artificiale;
  2. immaginare le entusiasmanti frontiere e le tante opportunità di un’Intelligenza Artificiale davvero al servizio dell’uomo;
  3. ragionare sulle spaventose minacce di uno sviluppo tecnologico che non tiene nella dovuta considerazione il piano etico.

Oltre al bellissimo percorso didattico che costituisce l’output principale, un altro risultato importante del progetto è stato l’accrescimento significativo non solo del nostro bagaglio di conoscenze ma anche e soprattutto della nostra consapevolezza e della nostra sensibilità su alcuni temi controversi, in particolare:

  • la tensione dialettica fra l’uomo e la tecnologia;
  • il rapporto fra l’intelligenza naturale e quella artificiale.

Oggi siamo animati dallo scambio incessante fra una visione dinamica del presente e una immaginifica del futuro: di fatto, il nostro presente è già il futuro.

E l’Intelligenza Artificiale riguarda tutti noi, davvero tutti.

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