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FORMAZIONE ONLINE: LE TECNOLOGIE EMERGENTI NEL 2016

Formazione Online

Secondo fonti autorevoli (vedi AmbientInsight) il mercato dell’e-learning è attualmente in forte espansione e lo sarà anche nel prossimo futuro. I dati relativi al biennio 2014-2016 vedono un tasso di crescita globale dell’e-learning pari al 7,6 % annuo. I paesi che fanno registrare la maggiore crescita provengono dall’area dell’estremo oriente e dell’Europa dell’est, mentre l’intera Europa, guidata dalla Russia, mantiene la seconda posizione (Docebo, 2014). In Italia sono sempre più numerose le scuole, le università e le PMI che ricorrono alla formazione a distanza. Tale attenzione al mondo dell’e-learning si traduce in una forte spinta all’innovazione, sia in campo tecnologico che metodologico. In questo articolo proviamo a segnalare le tendenze che, almeno per la visione che E-CO ha della formazione online, rappresentano i più fecondi campi di sviluppo per il 2016.

 

La formazione online è una delle industrie tecnologiche in più rapido sviluppo. Caratteristica notevole di tale sviluppo è la sua natura globale. Il numero di utenti in tutto il mondo cresce in modo esponenziale e le istituzioni educative, così come le imprese commerciali, si attrezzano sempre di più per abbracciare tutti i vantaggi offerti dalla formazione online. Il tasso di crescita è talmente elevato che risulta spesso difficile tenere il passo dell’innovazione tecnologica, soprattutto per chi non è un professionista del settore, ma un semplice utente interessato o un fruitore finale. Questo è uno dei motivi per cui, principalmente sulla rete, abbondano le analisi e le previsioni sulle tendenze e gli sviluppi futuri, le quali però, spesso, cedono al fascino fugace delle mode che nel campo delle tecnologie applicate sono sempre presenti.

Secondo il nostro punto di vista, risulta più utile un’analisi maggiormente consapevole, in grado cioè di esaminare non soltanto le tecnologie emergenti, ma la loro ricaduta in termini pedagogici e metodologici, valutandone, se è il caso, anche i possibili svantaggi. Quella che segue quindi è una rapida, ma ragionata guida alle tendenze del 2016, che riteniamo utile seguire da vicino o che vedono già la E-CO impegnata nella loro implementazione.

 

Personalizzazione

La crescita della personalizzazione nell’apprendimento riguarda tutti i livelli dell’e-learning. Personalizzare l’apprendimento significa non soltanto adattare gli approcci e le metodologie didattiche alle esigenze dei discenti, ma significa concepire strumenti, metodi e ambienti per la formazione che sappiano rispondere ai reali bisogni e alle potenzialità dei singoli individui, fornendo loro la possibilità di personalizzare gli stessi obiettivi dell’apprendimento. In questo campo le tecnologie forniscono strumenti formidabili a supporto dei processi di personalizzazione. Un ambiente online che favorisca la personalizzazione sarà un ambiente flessibile in grado di:

  • offrire un supporto adattabile agli studenti attraverso l’analisi dei bisogni dei singoli vista da diverse prospettive, come ad esempio: le prestazioni, i comportamenti osservabili, un’ampia gamma di fattori personali;
  • prendere in considerazione il contesto degli studenti attraverso l’implementazione di tecnologie mobili;
  • supportare la personalizzazione dei materiali didattici per facilitare le esperienze di apprendimento.

Le tecnologie educative aiutano maggiormente la personalizzazione quando forniscono soluzioni che stimolano gli studenti a fornire i loro input all’interno della stessa pianificazione didattica. Strumenti per la definizione degli obiettivi, per la riflessione, o per l’interazione sociale facilitano la crescita della consapevolezza e del senso di responsabilità dello studente.

Tra gli elementi di riflessione che questo approccio suscita, occorre annoverare lo slittamento di attenzione dal Corso di formazione alle Risorse didattiche, come conseguenza della crescente richiesta di flessibilità anche ai fini della personalizzazione delle esperienze formative. Si pone sempre più attenzione alla organizzazione delle risorse didattiche, alla loro distribuzione, catalogazione, accessibilità e facilità d’uso.

 

Gamification

In questo blog abbiamo già parlato di gamification in un paio di occasioni. Abbiamo quindi già valutato come la forte interazione prevista dal gioco sia tra le caratteristiche chiave per rendere efficace un’esperienza di apprendimento online. A livello di letteratura scientifica vi è ormai un pieno accordo sul fatto che l’implementazione delle dinamiche di gioco in un percorso formativo accresce significativamente il raggiungimento dei learning outcomes. Gli esperti concordano sul fatto che l’applicazione di dinamiche di gioco su contesti non-gioco porta davvero grandi risultati – ancora più importante, nel motivare le persone a raggiungere i loro obiettivi.

L’adozione della gamification nella formazione poteva apparire piuttosto costosa, ma da qualche tempo si è avviato un processo per cui le competenze di game design sono sempre meno rilevanti. Anche se non si dispone di una precedente esperienza nel design di gioco, si può avere la possibilità di sviluppare giochi grazie a strumenti di authoring avanzati che comprendono modelli di e-learning, temi e librerie di asset.

 

Big Data

I Big Data rappresentano uno dei campi più innovativi non soltanto nel settore dell’e-learning. Gli strumenti di analisi stanno diventando ogni giorno più sofisticati, ma al contempo sempre più facili da usare e meno costosi. Analizzare la grande quantità di informazioni generate dagli utenti impegnati in attività di formazione, magari combinando tali dati con quelli provenienti da fonti esterne all’ambiente di apprendimento online, costituisce una fonte inesauribile di ispirazione per migliorare i programmi di apprendimento, i contenuti e ottimizzare la strategia complessiva. Collaudati strumenti di feedback sono già in uso da anni, come questionari, sondaggi, focus group e i dati tracciati relativi alla fruizione di corsi online. Tuttavia, le analisi dei big data forniscono statistiche concrete su un numero anche molto elevato di interazioni che possono consentire di approfondire ogni elemento dell’esperienza e-learning dell’utente, a partire dall’individuazione degli stili di apprendimento.

L’efficacia dei Big Data dipende però dal modo in cui l’organizzazione presenta i suoi risultati e se questi risultati sono raggiunti attraverso analisi efficienti. In altri termini le strategie per produrre Learning analytics giocano un ruolo decisivo.

Proprio in questo campo, E-CO ha raccolto la sfida e prossimamente parleremo della nostra esperienza in un nuovo articolo su “Learning analytics e Big data nella formazione online”.

 

Experience API (xAPI)

Anche di Experience API si è già parlato in questo blog. Lo standard xAPI ha lo scopo di memorizzare le esperienze di apprendimento (qualunque esse siano) e di fornirvi accesso. Consente quindi, potenzialmente, il monitoraggio di tutte le possibili esperienze di apprendimento, compreso quelle informali, come la lettura di un articolo o la visione di un video. Risulta evidente come xAPI risulti il collante tecnologico tra le varie tendenze fin qui analizzate. Permette cioè di tracciare ogni azione prodotta dagli studenti, alimentando così il numero di dati disponibili per l’analisi. Le quali analisi poi rappresentano la chiave per avviare i processi di personalizzazione dei percorsi formativi, nonché per il perfezionamento dei percorsi stessi e relativi contenuti.

 

Realtà aumentata

L’ingresso della realtà aumentata nel campo della formazione è stato proclamato più volte. Oggettivamente però, il tasso di applicazione di tale campo tecnologico nel settore e-learning, rimane ancora relativamente basso. L’intenso sviluppo dei dispositivi di realtà aumentata e della tecnologia indossabile lascia comunque pensare che influenzerà presto la formazione online, con un incremento notevole già a partire dal 2016. Ambienti di smart learning che adottano dispositivi di AR (Augmented Reality) consentiranno di creare spazi virtuali di apprendimento sempre più adattivi e sempre più sensibili al contesto in cui il discente agisce e apprende.

Lentamente quindi la AR diventerà parte integrante dell’e-learning, soprattutto migliorando gli ambienti virtuali per l’apprendimento e il loro accesso. Tramite i dispositivi AR si potrà arricchire la formazione a distanza attraverso la percezione visiva e uditiva, senza sottovalutare il potenziale formativo della manipolazione virtuale.

 

Cloud e-Learning

Il cloud learning ha faticato ad essere adottato su larga scala, per via delle perplessità che suscitava intorno ai temi della privacy e della sicurezza. A quanto pare però la sicurezza dei dati è una questione in via di soluzione. Le misure avanzate di crittografia stanno migliorando la sicurezza dei dati sensibili e questo spiega il motivo per cui così tanti Sistemi di Learning Management (LMS) e così tanti strumenti di authoring sono passati su piattaforme basate sul cloud. Le aziende che adottano un approccio cloud-based hanno la possibilità di ridurre i costi di formazione online, rendendola più accessibile per i loro dipendenti.

Nella lista dei Cloud-Based Learning Management Systems, è possibile rintracciare 20 LMS basate sul cloud a testimonianza del loro successo, dovuto alla versatilità e flessibilità. Tra queste 20 piattaforme è da citare particolarmente l’italiana Docebo, indicata tra le più importanti. Rispetto ad una tradizionale soluzione LMS, le soluzioni cloud offrono una più spiccata propensione alla modularità e scalabilità. Le soluzioni cloud infatti sono definite SaaS (software as a service), mentre con il termine Hosted ci si riferisce a quelle tradizionali, che sono appunto ospitate spesso nei server del rivenditore del servizio. Le soluzioni cloud SaaS, essendo condivise tra più clienti (multitenant), offrono il vantaggio di liberare il cliente da ogni incombenza in termini di manutenzione e dalla ricerca di particolari competenze ICT al proprio interno. Le soluzioni hosted, tuttavia, essendo generalmente single tenant, rimangono ancora le più adatte quando si vogliano forti personalizzazioni del servizio.

 

Mobile learning

L’apprendimento mobile, per molti versi, rimane ancora allo stadio di promessa mancata o soltanto parzialmente mantenuta. A fronte di una crescita esponenziale di dispositivi mobili, il loro utilizzo concreto all’interno di percorsi formativi online risulta piuttosto ridotto, almeno rispetto alle attese. Eppure, utilizzando le tecnologie di mobile Learning, gli studenti avranno a disposizione tutta la ricchezza fornita da una conoscenza accessibile in ogni tempo e luogo. L’apprendimento context-aware può già beneficiare di tecnologie di micro-location come il Wi-Fi, i codici QR, il GPS, la NFC (near field communication, comunicazione di prossimità), ma il mobile learning riceverà un nuovo impulso dalle tecnologie indossabili (realtà aumentata) e dal paradigma dell’Internet delle cose (IoT). La nuova visione che sta alla base di un più massiccio utilizzo delle tecnologie mobili è quella che confluisce nelle Smart Learning Environment da una parte, e quella che prevede una nuova dimensione al blended learning, dove ad essere miscelati non saranno più soltanto le metodologie didattiche, ma i canali attraverso cui fruire di contenuti formativi.

Il moltiplicarsi dei canali di fruizione della formazione a distanza, porta in primo piano il tema del monitoraggio dei risultati nel processo di apprendimento e quindi della tracciabilità dei dati di fruizione. Questo tema è stato già affrontato in questo blog, nell’articolo introduttivo allo standard xAPI. Lo standard xAPI infatti consente di catturare e tenere traccia di esperienze formative provenienti da qualsiasi canale.

 

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