Emanuela Notari ha maturato una carriera ventennale in pubblicità culminata nel ruolo di CEO e Presidente di Young & Rubicam Mexico. Approdata all’editoria finanziaria e patrimoniale, si è specializzata nelle tematiche relative all’invecchiamento della popolazione e della Longevity Economy. Nel corso degli anni ha stretto importanti relazioni internazionali nei mercati dove la longevity economy è già realtà e ha co-fondato Active Longevity Institute, osservatorio italiano sull’invecchiamento della popolazione e società di indagini e consulenza alle imprese sui bisogni e le esigenze della popolazione over 60.
Ha curato per E-CO i contenuti di un corso sulla pianificazione della longevità, una riflessione utilissima ai consulenti finanziari e patrimoniali sempre più alle prese con le nuove esigenze di sostenibilità legate ad una fase della vita più lunga e autonoma rispetto al passato. Oggi infatti il rischio maggiore, che va sotto il nome di Longevity Risk, è quello di sopravvivere non solo ai propri risparmi, ma anche al proprio capitale finanziario e umano.
Le abbiamo rivolto “#2 domande” su questo interessantissimo tema: scopriamo come ha risposto!
#1 – Cosa significa pianificare la propria longevità e a cosa serve?
Significa pianificare una serie di scelte fondamentali per rendere il più possibile sostenibile – finanziariamente, emotivamente e fisicamente – la propria longevità, specie nella terza età e oltre, quando al rischio finanziario si aggiungono potenzialmente rischi di maggiore fragilità e perdita di autonomia.
È importante in questo ambito avere un consulente di fiducia che sappia farci le domande giuste e che ci assista nel difficile esercizio di immaginare scenari diversi, a seconda dell’evolvere delle condizioni non solo finanziarie, ma anche professionali, fisiche, cognitive, familiari e sociali in questo percorso di longevità totalmente inedita. Con l’obiettivo, proprio per averli immaginati e previsti, di garantire la possibilità di adeguare in tempi rapidi le proprie scelte finanziarie e patrimoniali al mutare della situazione personale. Perché le chiavi della pianificazione della longevità sono due: consapevolezza e flessibilità.
#2 – Quali asset entrano nella pianificazione della longevità?
Per prima cosa il reddito. Il primo passo per un consulente è portare il cliente ad avere consapevolezza del proprio reddito pensionistico stimabile e della propria reale aspettativa di vita. Ma anche del rapporto tra reddito pensionistico (più i risparmi) e il costo del tenore di vita che si vorrebbe mantenere nel corso della vecchiaia. Quindi individuare il gap di reddito e gli strumenti con i quali cercare di colmarlo, tra piani di accumulo, fondi pensione, piani di risparmio pensionistico, ecc. Ma anche tutte le tutele necessarie a non pesare sui familiari e soprattutto a non erodere il patrimonio, proprio e loro, per far fronte ad eventi avversi: polizze LTC prima di tutto, ma anche polizze e vita e a altri strumenti di tutela del partner e di eventuali conviventi privi di diritti successori. Infine, un riordino degli asset immobiliari, con la consapevolezza che la casa in cui si vive attualmente potrebbe non essere la location più adatta a consentire una vita domestica comoda e sicura dopo gli 80 anni e che la cosa migliore è farci un pensiero quando ancora la capacità di reazione e adeguamento è alta.