Monica Gallotta, è consulente per Intermediari finanziari, bancari e non, ed è specializzata in diverse tematiche in ambito Compliance, Crediti e Supervisione delle attività di Gestione e Controllo, oltre che in materia di Trasparenza Bancaria.
Ha curato per E-CO i contenuti per lo sviluppo di case histories relative al corso La trasparenza bancaria in pratica, che si è posto l’obiettivo di approfondire le caratteristiche di rilievo e maggior attualità dei 4 pilastri della materia, andando ad analizzare la normativa generale di Trasparenza Bancaria, il Credito Immobiliare ai Consumatori, il Credito ai Consumatori e i Servizi di Pagamento.
1) Quale obiettivo generale si prefigge la disciplina della trasparenza bancaria?
La disciplina della Trasparenza Bancaria, ma non solo quella, perché possiamo ragionare allo stesso modo anche per le discipline di Trasparenza in ambito prodotti finanziari e assicurativi, si pone obiettivi complessi e diversi.
L’obiettivo primario o principale che la normativa vuole realizzare è quello di rimuovere o per lo meno di attenuare, ove possibile, le situazioni di ”asimmetria informativa” che normalmente caratterizza i rapporti tra Intermediari Finanziari e clienti. La complessità e l’alto tecnicismo insiti nell’attività svolta dagli Intermediari Finanziari, costituiscono caratteristiche che impongono conoscenze evolute, non alla portata di qualsiasi cliente, certamente non del cliente “Consumatore”, che rappresenta in termini numerici la maggioranza della clientela.
Obiettivo secondario o, per così dire, “mediato” perseguito dal Legislatore è, altresì, quello di creare un circolo virtuoso a beneficio dell’intero sistema economico-finanziario, come?
Un’adeguata pubblicità delle condizioni contrattuali e la migliore conoscenza delle operazioni da parte del cliente, facilita la possibilità di un raffronto tra i prezzi e le condizioni praticate dai diversi operatori del settore, favorendo così la mobilità della clientela da un operatore all’altro, meccanismo che non può che rafforzare la concorrenza degli stessi operatori di mercato, a beneficio dell’intero sistema.
2) Quali particolari aspetti della disciplina della trasparenza bancaria sono stati analizzati nel corso?
Attraverso lo sviluppo di casi pratici, tratti da decisioni di ABF (Arbitro Bancario Finanziario), contestualizzati nell’operatività generalmente seguita dall’Intermediario Finanziario tipo, il corso ha voluto affrontare l’annosa questione dell’introduzione di clausole ex novo nell’ambito della disciplina della modifica unilaterale (ex art. 118 t.u.b.), l’obbligo di consegna del P.I.E.S., i limiti di valutazione del merito creditizio del cliente, per poi arrivare al tema delle operazioni fraudolenti e ai limiti della Strong Customer Authentication prevista nell’ambito dei Servizi di Pagamento.
I case histories animati hanno poi il merito di rendere alquanto reale la descrizione della situazione e della soluzione da adottare, riuscendo così ad essere più efficaci ed incisivi rispetto ad un approccio più tradizionale.
3) È importante la formazione continua degli operatori di settore sul tema della trasparenza bancaria?
Certo che è importante la formazione degli operatori sul tema, non solo perché richiesta dal Legislatore e pretesa dal nostro Vigilatore durante le sue visite ispettive, ma soprattutto perché consente di migliorare il rapporto tra cliente e l’Intermediario e, quindi, l’efficienza dell’attività bancaria esercitata.
Il rispetto delle regole e la correttezza nei rapporti, che presuppongono un’adeguata informazione sugli elementi del contratto e sulle conseguenze della sua sottoscrizione, sono propedeutici alla tanto ricercata “autonomia negoziale” delle parti, in particolare dal lato cliente, consentendo a questo di poter scegliere quei prodotti bancari adeguati a soddisfare i propri bisogni e necessità, e dal lato Intermediari di poter raggiungere quella sana e prudente gestione tanto richiesta dal Vigilatore, con ovvia attenuazione dei rischi legali, e reputazionali.
Ringraziamo di cuore la docente Monica Gallotta per aver condiviso con noi il suo tempo e la sua esperienza attraverso questa intervista e per l’impegno profuso nello sviluppo dei contenuti per il corso “La trasparenza bancaria in pratica”.