Written by Approfondimenti

#2domande a Giuliano Lemme

Giuliano Lemme è Professore Ordinario di Diritto dell’Economia nell’Università di Modena e Reggio Emilia dove insegna Diritto Bancario e Diritto dell’Economia dei Mercati, Avvocato cassazionista, Consigliere di amministrazione di CIN-Tirrenia SpA e Commissario liquidatore di società cooperative. Autore di numerosi articoli, monografie e voci di enciclopedia su temi di Diritto societario, Diritto bancario e Diritto dei consumatori, è esperto di diritto giapponese e curatore di numerose pubblicazioni in materia di diritto ed economia monetaria.

Proprio su quest’ultimo tema si è sviluppata la recente collaborazione con E-CO da cui ha preso vita il nostro nuovo corso online dal titolo DALLA MONETA AGLI NFT: LE CRIPTOVALUTE.

I contenuti del corso ne ripercorrono i principali passaggi evolutivi: dalla moneta scritturale alla moneta elettronica, dalla moneta complementare alle criptovalute fino ad arrivare agli smart contracts e agli NFT.

Al Professor Lemme abbiamo rivolto “#2 domande” per capire meglio quale sarà il futuro prossimo delle criptovalute e quali i possibili impatti su investitori e consumatori: scopriamo come ha risposto!

#1 – Uno dei temi maggiormente dibattuti quando si parla di criptovalute è la cosiddetta DeFi, il sistema finanziario che utilizza smart contract sulla blockchain invece di basarsi su intermediari finanziari centrali come broker, exchange o banche. Con quale atteggiamento i vari Paesi del mondo si sono posti di fronte a questo nuovo fenomeno di decentralizzazione finanziaria?

Premettiamo anzitutto che la DeFi (Decentralized Finance) è una delle innumerevoli applicazioni della blockchain. Questa tecnologia, lo ricordiamo, si basa su un sistema “espanso” anziché su un sistema centralizzato, in quanto i dati vengono validati e trasmessi su una rete di computer, anziché su un singolo server. Dal punto di vista pratico, pertanto, il dato è più sicuro (non basta l’attacco ad un computer per violarlo). La blockchain consente inoltre lo svolgimento di rapporti peer-to-peer, ossia disintermediati.

Posti di fronte a queste prospettive, i vari Paesi privilegiano il modello FinTech nel quale le transazioni finanziarie utilizzano sistemi di alta tecnologia centralizzati. Il motivo è molto semplice: gli intermediari possono essere sottoposti a vigilanza, cosa che non è possibile ove le transazioni avvengano direttamente. Non solo: dal momento che la blockchain dà la possibilità di anonimizzare le transazioni, sono evidenti le implicazioni in termini di riciclaggio ed in generale movimenti illeciti di capitali. Ecco perché prevedo che vi sarà una forte resistenza verso questo fenomeno o comunque una regolazione delle piattaforme DeFi, magari nell’ottica dell’entrata in vigore della MiCAR.

#2 – Nel “Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane” redatto da Consob per il 2021 si evince che il 2% degli investitori acquista già criptovalute: come possiamo leggere questo dato?

Inizio col dire che il boom delle criptovalute non è ascrivibile, quantomeno del tutto, ad un orientamento consapevole degli investitori. La verità è infatti che l’andamento di crescita esponenziale del valore di Bitcoin tra il 2010 ed il 2017 (con successivi fenomeni di assestamento ed altissima volatilità) ha indotto molti investitori a confidare nel fatto che la criptovaluta per eccellenza possa costituire un investimento vantaggioso.

L’aura di mistero (oserei dire di romanticismo) che avvolge il suo inventore, Satoshi Nakamoto, ha fatto il resto.

Infine occorre tener conto dell’andamento altalenante della borsa, specie a seguito della pandemia. Quest’insieme di fattori ha contribuito ad una maggior diversificazione degli investimenti e alla loro allocazione verso le criptovalute, percepite come beni rifugio.

Il dato può certamente essere letto in chiave di maggior “maturità” degli investitori retail, ossia delle famiglie, che si allontanano dal classico binomio titoli di stato – fondi di investimento. A mio personale avviso, occorre pur sempre tener presente che le criptovalute costituiscono un investimento altamente speculativo che, come tale, deve essere trattato.

Consulta la scheda del corso C214 – DALLA MONETA AGLI NFT: LE CRIPTOVALUTE e richiedici una demo live per approfondirne i contenuti.

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