Professionalità e competenza di Natalia Banchelli in tema di Anti Money Laundering (AML) sono state riconosciute da AP Advisor Private, testata giornalistica rivolta a professionisti dell’advisory di prodotti e servizi finanziari e, in particolare, ai private banker.
Ecco di seguito la trascrizione dell’articolo pubblicato questo mese sulla rivista:
Antiriciclaggio, le novità del nuovo AML Package
Le norme in tema di Anti-Money Laundering ufficializzate dall’Unione Europea includeranno operatori di criptovalute, commercianti di beni di lusso e squadre e agenti di calcio.
Le condotte finanziarie delittuose che contraddistinguono i reati di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo hanno un carattere tipicamente cross-border (transfrontaliero), pertanto, da sempre, si è resa necessaria un’attività di prevenzione e di contrasto condotta a livello transnazionale.
L’impegno di un ristretto gruppo di Paesi nella lotta al riciclaggio non sarebbe stato sufficiente, infatti, a prevenire il deflusso di denaro illecito verso altri Stati nei quali le carenze nei sistemi normativi avrebbero potuto facilitare la ripulitura o l’illecito utilizzo dei fondi.
Ogni anno vengono riciclati in tutto il mondo tra i 715 e i 1.870 miliardi di euro di Prodotto Interno Lordo (il 2-5% del totale) secondo le stime del Consiglio dell’Unione Europea.
Nell’UE il 70% delle reti criminali attive ricorre a una forma di riciclaggio per finanziare le proprie operazioni e occultare i propri beni e addirittura l’80% fa un uso improprio delle strutture economiche legali per le proprie azioni criminose. Le attività sospette che utilizzano il sistema finanziario e l’economia dell’UE, secondo gli esperti di Bruxelles, spaziano in una forchetta tra i 117 e i 210 miliardi.
Tali stime hanno fatto emergere in contesto comunitario la necessità di un ripensamento del sistema antiriciclaggio, non solo in termini di quadro normativo di riferimento, ma anche di assetto istituzionale del sistema.
L’attuale disciplina AML (Anti-Money Laundering, ndr), basata principalmente sul recepimento a livello nazionale delle direttive comunitarie, si è rivelata carente; l’esperienza ha dimostrato la necessità di apportare modifiche all’attuale sistema per mitigare
adeguatamente i rischi e individuare i tentativi di abuso del sistema finanziario per scopi criminosi.
Dopo intensi negoziati, lo scorso 19 giugno, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il nuovo pacchetto volto a proteggere i cittadini e il sistema finanziario dell’UE dal riciclaggio e dal finanziamento del terrorismo, anche noto come “AML Package”.
Il pacchetto si compone – e qui occorre essere tecnici – della Direttiva (UE) 2024/1640 del 31 maggio 2024 (VI Direttiva Antiriciclaggio), relativa ai meccanismi che gli Stati membri devono istituire per prevenire l’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, che modifica la Direttiva (UE) 2019/1937, e abroga la direttiva (UE) 2015/849; del Regolamento (UE) 2024/1624 del 31 maggio 2024 (Regolamento Antiriciclaggio, il cosiddetto nuovo “single rulebook” armonizzato), relativo alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo; e del Regolamento (UE) 2024/1620 del 31 maggio 2024 (Regolamento AMLA), che istituisce l’Autorità per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo (AMLA) e che modifica i Regolamenti (UE) n. 1093/2010, (UE) n. 1094/2010 e (UE) n. 1095/2010.
L’AML Package si completa infine con il Regolamento (UE) 2023/1113 sui dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi e determinate cripto-attività, già adottato il 31 maggio 2023.
Una delle principali finalità del pacchetto normativo è quella di armonizzare in modo esaustivo le norme antiriciclaggio per la prima volta in tutta l’UE, eliminando le scappatoie che favoriscono le frodi.
L’AML Package ha esteso l’ambito di applicazione soggettivo del regime di anti-riciclaggio, che includerà ora molti nuovi soggetti obbligati, tra cui gli operatori di criptovalute, i commercianti di beni di lusso e le squadre e gli agenti di calcio.
La nuova “Autorità per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo” (“AMLA”) sarà il fulcro di tale quadro normativo armonizzato e agirà nella doppia veste di supervisore sovranazionale e di meccanismo di supporto e coordinamento delle Unità di Informazione Finanziaria (UIF) in materia antiriciclaggio. In quest’ultimo ruolo favorirà la convergenza dei modelli e delle prassi operative delle UIF
su disparate materie utilizzando strumenti diversificati, come norme tecniche di regolamentazione o implementazione, raccomandazioni, peer review, linee guida e opinioni; promuoverà, inoltre, la condivisione di informazioni e di metodi di analisi.
L’AMLA avrà sede a Francoforte e inizierà ad operare gradualmente a partire da metà del 2025, con oltre 400 membri del personale. Oltre ai poteri di vigilanza, al fine di garantire la compliance normativa, in caso di violazioni gravi, sistematiche o ripetute degli obblighi direttamente applicabili, l’Autorità potrà imporre sanzioni pecuniarie ai soggetti obbligati.
Un’efficace cooperazione operativa nei casi transfrontalieri tra l’AMLA e altri organi dell’UE è di fondamentale importanza; a tal fine, il nuovo regolamento valorizza il ruolo della nuova autorità ai fini dalla collaborazione con altre agenzie europee, come la Procura europea (EPPO), l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), l’Europol e l’Eurojust.