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E-CO X Milano Finanza: La direttiva Ue anti-greenwashing e gli obblighi di due diligence

Milano Finanza ha scelto di dare voce a Natalia Banchelli con un’intervista nello speciale sull’educazione finanziaria.

Natalia – giurista esperta e riferimento in E-CO per la compliance e la formazione IVASS e CONSOB–  ci racconta come il consulente finanziario sia anche un educatore, con il ruolo di aiutare soprattutto i più giovani a comprendere meglio le opportunità e i rischi legati alla gestione del reddito e agli investimenti.

Riportiamo di seguito la versione integrale dell’articolo, uscito sabato 16 novembre.

Il consulente finanziario può educare i giovani a gestire i bisogni di reddito e previdenza

LA RETE DI VENDITA È RESPONSABILE

La direttiva Ue anti-greenwashing e gli obblighi di due diligence

 

DI SALVATORE LICCIARDELLO

Ogni decisione finanziaria può avere un impatto significativo sul benessere economico di ciascuno di noi.
Dalla scelta di cosa acquistare a quella di quanto risparmiare per il futuro, la gestione delle risorse economiche richiede una solida base di educazione
finanziaria. Per molti giovani, però, il percorso verso la consapevolezza economica non è semplice, e qui il consulente finanziario può fare la differenza. Il consulente, infatti, non è solo un esperto di finanza, ma può assumere indirettamente il ruolo di «educatore», aiutando a comprendere le opzioni disponibili, i rischi
associati agli investimenti e in che modo abbracciare una pianificazione strategica che consenta di raggiungere obiettivi economici di lungo termine.
Per approfondire il ruolo del consulente finanziario come figura educativa, abbiamo intervistato Natalia Banchelli, giurista esperta in ambito compliance, attiva nella formazione dei professionisti dei servizi finanziari con una struttura dedicata. E-CO e-learning studio, corsi, servizi e soluzioni per il Digital Learning.

La consulenza in Italia è al passo con l’Europa? Quali cambiamenti sono attesi sul piano della regolamentazione?
In Italia, il ruolo del consulente finanziario si sta evolvendo in modo significativo, allineandosi progressivamente agli standard europei. In passato, la consulenza era più orientata al semplice collocamento di strumenti finanziari, mentre oggi si parla «consulenza a 360°» che include la tutela del patrimonio, la pianificazione previdenziale, e persino l’educazione finanziaria del cliente. Inoltre, l’innovazione tecnologica sta modificando il campo d’azione del consulente: l’intelligenza artificiale consente l’utilizzo di algoritmi e tecniche di investimento sempre più sofisticate, migliorando la gestione dei fondi ed il processo decisionale degli investimenti.
Il consulente finanziario del futuro dovrà quindi saper bilanciare adeguatamente l’efficienza tecnologica con un approccio umano, fatto di ascolto, correttezza e trasparenza. Infine, è bene segnalare come sia ancora in evoluzione la normativa europea finalizzata a rafforzare la finanza sostenibile; si pensi, a titolo esemplificativo, alla recente adozione della Direttiva anti-greenwashing e ai nuovi principali obblighi di due diligence ambientale e sociale per le imprese definiti dal
Supply Chain Act. Il consulente finanziario, oggi più che mai, è chiamato a sostenere i clienti non solo nella gestione del patrimonio, ma anche nel fare scelte di investimento responsabili che promuovano un impatto positivo sull’ambiente e sulla società.

Che ruolo svolge il consulente finanziario nell’ambito dell’educazione finanziaria?
L’educazione finanziaria, come definito dall’Ocse, è fondamentale per consentire a consumatori, risparmiatori ed investitori di comprendere i
prodotti finanziari e sviluppare attitudini e conoscenze finalizzate a gestire le proprie risorse in modo sicuro ed oculato.
Tuttavia, molte scelte finanziarie, come valutare il livello di rischio di un investimento o decidere l’ammontare di denaro da destinare al risparmio, non sono semplici, soprattutto per i giovani. Un buon consulente finanziario, quindi, può assumere un ruolo fondamentale, prestandosi all’ascolto del cliente, valutando con lui i suoi obiettivi e guidandolo verso scelte più consapevoli.
Non deve ovviamente limitarsi a fornire consigli tecnici ma, nel ruolo di educatore, può offrire anche una visione chiara delle opportunità e dei rischi, rendendo i concetti finanziari complessi più accessibili e supportando le decisioni di risparmio e investimento con strategie personalizzate.

In che modo un consulente può rendere più comprensibili per i giovani i concetti di rischio e opportunità negli investimenti?
Per i giovani, che spesso si trovano a fare i primi passi nel mondo degli investimenti, è essenziale ricevere informazioni chiare e comprensibili.
Un consulente finanziario competente è in grado di trasferire conoscenze adottando un linguaggio semplice, evitando tecnicismi, e utilizzando esempi concreti che parlino delle esperienze quotidiane dei giovani. Ad esempio, potrebbe illustrare il concetto di diversificazione dei rischi paragonandolo a una scelta di vita o
spiegare il valore di un investimento nel tempo mostrando l’evoluzione del capitale con grafici e tabelle. I giovani apprezzano un approccio diretto e trasparente, e un consulente preparato è capace di rispondere alle loro domande, costruendo fiducia e incoraggiando una partecipazione attiva nelle decisioni finanziarie.

Quanto è importante la formazione continua per un consulente finanziario, e come contribuisce al suo ruolo di educatore?
La formazione continua è di fondamentale importanza per un consulente finanziario: senza aggiornamento, quest’ultimo non sarebbe in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze dei clienti in un mercato in continua evoluzione. La formazione, inoltre, gli permette di sviluppare attitudini e competenze specifiche anche in termini di comunicazione, migliorando l’efficacia della relazione con il cliente e rendendolo un vero partner per il raggiungimento del benessere economico nel lungo periodo.

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